
Il raccolto di patate, specie quando è molto abbondante, è quello a cui tutti puntiamo, sopratutto tenuto conto della grande versatilità delle patate in cucina, in grado di suscitare un interesse crescente per la loro coltivazione in campo aperto. Ma come riuscire nell’intento ottenendo in breve davvero notevoli risultati in termini di quantità?
La patate e il raccolto che non ti aspetti
Ti sei posto un obiettivo che è quello di provare a iniziare la coltivazione di alcuni ortaggi nello specifico per averli sempre a propria disposizione e poter mangiare sapendo come sono coltivati e curati in modo preciso e attento. In questi casi entra in gioco la forza di volontà da cui partire.

Sono infatti i piccoli gesti, seppur sporadici e non sempre precisi, a cambiare il nostro approccio a un tipo di coltivazione che magari è sconosciuta e che dovrebbe metterci nella condizione di migliorarci per aumentare non solo la resa del terreno ma anche la produttività stessa dell’ortaggio, e quindi delle patate nel nostro caso.
Non è però tanto cominciare il problema, in quanto avendo cura di sistemare adeguatamente il terreno prima di piantare i semi delle patate, sei in un certo senso già a metà della tua opera. Ma quello che serve è provare a non dimenticare i passaggi fondamentali e successivi all’inizio del nostro lavoro.
La crescita è un ottimo segnale
Se dopo qualche settimana dalla semina cominci a notare che sta venendo a galla qualche fogliolina, sei a buon punto. Il tuo raccolto potrebbe davvero molto prosperare, ma devi attenzionare comunque alcuni dettagli molto importanti, da non trascurare specie se non sai come muoverti davvero e sei alle prime armi.

Innanzitutto, considera che in questo determinato momento se non stai attento rischi di sbagliare tutto e di compromettere il risultato finale. Questo perché quelle prime piantine, alte appena 10-15 cm, hanno davvero necessità di essere curate attentamente, perché vuol dire che quello che tu non vedi, ovvero i tuberi, sotto terra stanno crescendo.
Questo è il momento ideale per intervenire e dare il proprio contributo, né prima né dopo. Ora. Devi essere quindi bravissimo a individuare quella che è la fase giusta per te anche perché considera sempre che stiamo parlando di patate e che quindi il raccolto potrebbe essere ulteriormente potenziato, mettendo a punto alcuni dettagli.
Un gesto che potrebbe sfuggirti
Si tratta di una fase delicata, come delicata è l’operazione che devi eseguire, ovvero il rincalzo della terra, andando praticamente ad accumulare la terra intorno alla piantina che è venuta fuori creando un piccolissimo addensamento che sembra una piccola montagna, con l’intento di fornire tutti i nutrimenti questo piccolo ramoscello.

Cosa otterrai è facile da individuare: il fusto della piantina di patate è molto fertile, per questo motivo, se aggiungi terra al di sopra della piantina, ottieni comunque un aumento della produttività. La produzione così è incentivata e ti porta all’aumento dei tuberi che alla fine riuscirai a raccogliere quando tutto sarà finito.
Ma non è tutto: quel cumulo ha altre due finalità perché serve a proteggere i tuberi da possibili infiltrazioni di luce che potrebbe renderli troppo verdi e soprattutto trasformare il loro contenuto da ottimo a tossico, e infine avrai un terreno fortemente umido. Insomma, per dare tutto quello che serve alle patate, il rincalzo è fondamentale.
Come procedere?
L’operazione è molto semplice e viene eseguita con una certa facilità perché si tratta di prendere una zappa e portare semplicemente la terra intorno alla pianta, senza coprire del tutto le foglie. E’ un trucco, è chiaro, per aumentare il raccolto e lo puoi ripetere fino a tre volte per ogni piantina.

Ma c’è un dettaglio che non devi assolutamente trascurare dopo aver rincalzato: devi irrigare attentamente. Infatti, essendo terra nuova che collochi al di sopra di un terreno nel frattempo si è del tutto compatto è necessario che quest’aggiunta si adegui alla trasformazione, quindi bisogna intervenire sotto questo punto di vista in modo tale da non trovarti in difficoltà.
Il terreno deve tuttavia essere umido per favorire l’accorpamento, ma non inzuppato perché altrimenti si rischia di andare a peggiorare la condizione delle patate che potrebbero addirittura marcire molto rapidamente, in quanto il terreno non avrebbe facilità a drenare tutta l’acqua in eccesso, che fondamentalmente alle patate non serve.